Beh, riassumiamo la situazione. Daniele De Rossi ha un contratto con la Roma fino a giugno 2012. Al termine del suddetto contratto il mediano giallorosso non sarà più vincolato alla squadra capitolina.
De Rossi però può accordarsi con altre squadre già da febbraio 2012 e la Roma non avrebbe diritto a nessun indennizzo.
Ora si tratta per il rinnovo, ed il nodo della trattativa sembra essere l'inserimento di una clausola rescissoria e la sua entità. Una clausola rescissoria permette ad un giocatore di rescindere il proprio contratto con la socierà a fronte del pagamento di una "tassa" fissata in precedenza dalle parti.
Bene, ora la Roma e De Rossi stanno discutendo su quale cifra debba corrispondere alla clausola rescissoria. Si parla di una cifra che oscilla tra i 10 milioni (richiesta del giocatore) ed i 20 (richiesta della società).
Questo significa che nella migliore delle ipotesi, qualora una qualsiasi società presentasse un'offerta da 20 milioni, questa verrebbe accettata automaticamente dalla Roma e la decisione finale di accettare o meno il trasferimento spetterebbe al giocatore.
Ci si verrebbe a trovare alla mercè dei capricci del giocatore, che potrebbe cambiare casacca senza il minimo preavviso.
Tralasciando l'ingente danno economico (De Rossi non firmerà mai per una clausola superiore a 13 milioni, e la sua quotazione attuale non è inferiore ai 35), non può esistere nessun genere di pianificazione. Per trovare un eventuale sostituto di Daniele occorre tempo, e la Roma potrebbe non averlo.
Tirando le somme, ed utilizzando un po' di intuito, l'unica possibilità di trattenere il mediano di Ostia in futuro sarebbe quella di qualificarsi per la Champions League a fine campionato; ciò sicuramente incentiverebbe il giocatore a restare, ma non dissolverebbe le preoccuazioni di un suo immediato addio se si presentasse una situazione tipo Bratislava dell'estate scorsa.
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