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sabato 30 aprile 2011

Trasferta Inter-Roma: continua la protesta.

Il divieto di trasferta per Inter-Roma si è abbattuto sui tifosi giallorossi come un fulmine a ciel sereno. Nessuno infatti si sarebbe aspettato il suddetto vincolo, in quanto all'andata i tifosi interisti avevano potuto assistere alla partita all'Olimpico senza l'obbligo di possedere la famosa tessera.
Numerose sono le voci che chiedono giustizia.
A cominciare da Montali, che con un comunicato Ansa esprime tutto il suo rammarico e chiede che tale divieto venga rimosso: "Trovo inaccettabile il fatto di aver negato la possibilita' ai tifosi della Roma, residenti nel Lazio, di assistere a Milano alla partita di ritorno di Coppa Italia, Inter-Roma. E trovo inoltre discriminatoria questa scelta anche perche' ai tifosi dell'Inter, residenti in Lombardia, era stato permesso di assistere alla gara d'andata allo Stadio Olimpico.
Chiedo ufficialmente che questa decisione sia rivista, e all'Inter la disponibilita' di allestire lo stadio di San Siro in modo tale da poter ospitare i nostri tifosi cosi' come la Roma ha gia' fatto in occasione della semifinale d'andata".


Ma l'indignazione per l'assurdo divieto arriva anche dal Vicepresidente della commissione Sport alla regione Lazio, Enzo Foschi (PD), che lo definisce "un po' leghista".
«È davvero inspiegabile il perché anche questa volta si permetta di seguire la Roma in trasferta per il ritorno della semifinale di Coppa Italia limitatamente ai possessori della cosiddetta "Tessera del Tifoso".Provvedimento annunciato più volte in questa stagione salvo poi, spesso, smentito a poche ore dall'inizio della partita. La Tessera del Tifoso, così com'è, non serve a nulla ne a tenere i violenti fuori dagli stadi ne a evitare che entrino 'bombonì terrificanti ne tantomeno a far si che aumenti la fiducia della gente.
«Con questa tessera, l'unico obiettivo raggiunto è stato quello di dividere i tifosi buoni, quelli che per mille motivi sono stati costretti a richiederla, da quelli cattivi , ovvero tutti gli altri, con un'idea di generalizzata criminalizzazione di intere curve che per una scelta di libertà hanno deciso, al contrario di altre, di non farsi soggiogare da questa ulteriore tassa. Il risultato è che si impedisce a tanti di poter seguire e sostenere la propria squadra. Le limitazioni per il ritorno di Inter - Roma sono figlie di questa assurda logica. Poi, però, quando gli stadi saranno completamente vuoti, faranno una splendida conferenza stampa per raccontarci che non ci sono più episodi di violenza. Il calcio , nel frattempo, sarà pressoché morto e sugli spalti ci saranno solo tifosi disegnati, come accaduto a Trieste. Chiederò al ministro Maroni di evitare un provvedimento che se non giustificato da gravi segnali relativi all'ordine pubblico ha il sapore di una discriminazione anti romana e un pò leghista».


E con lui è daccordo Federico Rocca (PDL), consigliere di Roma Capitale.
«Potrà sembrare strano ma questa volta mi trovo d'accordo con le dichiarazioni del consigliere regionale del PD Enzo Foschi, dove la politica divide il calcio unisce, battute a parte, ritengo che vietare la trasferta ai tifosi della Roma per il ritorno della semifinale di Coppa Italia con l'Inter sia un errore. Sappiamo benissimo che sono molto poche le persone che possiedono la tessera del tifoso, provvedimento sul quale avremmo molto da dire, pertanto, la squadra giallorossa si vedrà privata del sostegno dei suoi tifosi in un match impotante per la propria stagione.
Mi chiedo, ma che mondo del calcio è quello che vuole gli stadi vuoti? Sicuramente non il nostro. Non è in questo modo che riporteremo le persone ad assistere alla partite tanto meno riusciremo a sconfiggere le forme di violenza. Provvedimenti simili vanno contro i veri tifosi, quelli più appassionati che amano seguire la propria squadra ovunque. Io stesso non potrò assistere a questa partita e francamente mi sento di appartenere a quell'ampia maggioranza di tifosi perbene. Auspico pertanto che si possa ritirare questo provvedimento affinchè una partita così importante possa essere vissuta liberamente da tutti, spero prevalga il buon senso e la correttezza perchè per altre partite o tifoserie non sono stati adattoti sempre gli stessi provvedimenti».

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