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lunedì 29 agosto 2011

CONFERENZA PRESENTAZIONE OSVALDO


Oggi a Trigoria è avvenuta la presentazione di Osvaldo.
Leggi il testo della conferenza stampa.


FENUCCI:
Osvaldo è un attaccante che conosco abbastanza bene in quanto una delle prime società in cui ha militato è il Lecce, dove fu acquistato su suggerimento di Zeman e già da allora aveva lasciato intravedere grandissime doti tecniche: sembrava destinato, come poi è stato, ad una carriera importante e piena di soddisfazioni, anche se poi nell’immediato magari non ha dimostrato pienamente tutte le sue qualità. In Spagna è esploso come un attaccante molto prolifico, con una media gol da quasi 0,50 a partita, sicuramente elevata, oltre che con prestazioni di grandissima personalità che ci hanno fatto pensare a lui come l’attaccante della Roma del presente e del futuro. Abbiamo fatto una lunga negoziazione con l’Espanyol, anche perché c’era un altro club spagnolo interessato a lui. E’ stata una trattativa molto lunga e molto difficile ed ha avuto parecchia importanza anche la volontà del ragazzo di venire a Roma. Alla fine ce l’abbiamo fatta e abbiamo sottoscritto con lui un quinquennale. Spero che a Roma arriverà la definitiva affermazione come attaccante di assoluto valore internazionale, le qualità le ha e si metterà a disposizione dei compagni per raggiungere assieme i traguardi sportivi che tutti ci auguriamo.
Ci sono ancora lacune da colmare sul mercato. Ci sono altri movimenti in corso?
Abbiamo sempre dichiarato le nostre strategie. L’attaccante lo abbiamo trovato, un centrocampist aè ovvio che dovrà arrivare per completare il reparto, per la difesa la situazione di Kjaer si è un po’ bloccata per una differenza concetuale importante col Wolfsburg sul contratto del giocatore. Adesso stiamo portando avanti qualche trattativa e sicuramente qualche cosa nei prossimi giorni verrà concretizzata. Sicuramente arriverà un centrocampista.
Gago sembra sfumato, forse Pjanic?
I nomi sono sempre tanti, alcune sono trattative più concrete, altre magari idee morte sul nascere. Faremo tutto il possibile perché arrivino un centrocampista e un difensore.
C’è ottimismo per Kjaer?
C’è sempre ottimismo. Abbiamo fatto due conti e il saldo in negativo sul mercato è di circa 30 milioni a cui se ne aggiungeranno altri. Ci sono la voglia e le risorse, anche se è ovvio che è un mercato difficile, perché la Roma cerca giocatori importanti.
Novità sul rinnovo di De Rossi?
Se ne parla tanto, nei prossimi giorni a ìMilano Sabatini avrà occasione di incontrare l’agente di Daniele e cercare di concludere questa trattativa.
Dopo Totti e Bojan, perché avete scelto un altra punta centrale? Forse serviva un esterno…
Non faccio mai valutazioni tecniche, per questo ci sono professionalità adeguate. Su Osvaldo concordano tutti: dall’allenatore a chi collaborava col mister a Sabatini. C’è unità di giudizi positivi sul ragazzo.
Avete ancora diversi giocatori anche da vendere, la rosa è in esubero...
Finora qualche opportunità per giocatori che hanno trovato meno spazio si era concretizzata, ma poi è stata rifiutata magari da loro. Vediamo se vcon l’avvicinarsi della chiusura delle operazioni qualche giocatore cambierà idea ed accetterà delle destinazioni per poter giocare con continuità.
A questo punto dell’estate, alla luce delle difficoltà incontrare dentro e fuori dal campo, i tifosi secondo lei dovrebbero essere ‘sul piede di guerra’ o dovrebbero darvi ancora fiducia? Fanno bene ad essere preoccupati?
Premetto che i tifosi all’inizio di una stagione dovrebbero dare fiducia ad una società se vedono che si sta muovendo con impegno per cercare di avviare un progetto ed un’idea nuova. Questa struttura di managers è arrivata tardi, mi permetto di dirlo anche se non deve servire come giustificazione. Tante piccole operazioni magari non sono state definite per questo. Io stesso che oggi ho i poteri di firma sono arrivato il di luglio, ben oltre l’inizio del calciomercato estivo. Nonostante ciò posso dire che ci stiamo impegnando per costruire le basi di uesto progetto, che è legato sia ai giocatori in arrivo che a quelli presenti nella rosa, che sicuramente daranno il loro contributo. Dall’unione di queste risorse credo nascerà una squadra che sarà competitiva, ovviamente con difficoltà all’inizio visto che si sta cercando di proporre un’idea di calcio nuovo. Sul fatto che la situazione ereditata fosse complessa, lo sapevamo, effettivamente la mancanza dei ricavi derivanti dal mancato accesso alla Champions pesa in termini gestionali e proprio per questo va sottolineata la forza dell’investimento che stato fatto per manternere gli equilibri gestionali e trovare le risorse per investire sul mercato. Le cifre che vi ho dato non consideravano l’operazione Bojan e mi sembrano significative.
Come vivete l’eliminazione dall’Europa League? Totti fa parte del progetto Roma?
Intanto andiamoci in Champions, ci andrei volentieri anche senza essere testa di serie. Arrivarci al primo anno sarebbe un grande traguardo. Su Totti è inutile aggiungere parole: è parte integrante e vitale del progetto Roma. Può dare tantissimo e non devo dirlo io, per lui parla la sua storia e parla il suo presente, visto che Totti non sarà mai un problema come giocatore: è un’opportunità per tutte le società e non ci sono complicazioni. Credo si senta e si sentirà parte di questa nuova Roma.

OSVALDO:

In questi anni in Spagna il salto di qualità. Siamo noi in Italia che non ti avevamo capito o sei esploso lì?
Un po’ tutte e due le cose. Ho trovato la continuità che in Italia non avevo trovato tranne al Lecce ed un allenatore che ha creduto in me. Mi sono trovato bene dall’inizio ed anche io personalmente sono cresciuto abbastanza rispetto a quando ero qui.
Zeman ha detto che puoi giocare come esterno o punta centrale. Tu come ti vedi meglio?
Io mi sento punta centrale.
Si parla molto del tuo costo del cartellino. Ti pesa questo?
No, mi avete pagato poco (ride). Non mi piace parlare tanto, giudicherete vedendomi giocare. Sono convinto che farò bene. Avevo voglia di rivincita.
Quando hai visto Totti sostituito cosa hai pensato?
Nulla, sono scelte che fa il mister. Sarebbe un onore giocare con lui. Lo vedevo quando non ero nemmeno professionista e mi piaceva tanto, per me è un onore condividere lo spogliatoio con lui e spero di condividerci anche il campo.
La tua prima alla stadio è andata male...
Mi è dispiaciuta l’eliminazione, ero già un giocatore della Roma in quel mmento e mi è dispiaciuto per l’eliminazione. L’anno è lungo, abbiamo il campionato e secondo me con questa squadra faremo cose importanti.
Con Luis Enrique hai parlato?
Sinceramente poco. Ci sarà tempo per capire cosa vuole da me in campo in queste settimane che mancano all'inizio del campionato.
A Roma è Totti a fare la punta centrale. C’è un problema, piacevole, di concorrenza?
Possiamo giocare anche insieme.
Chi si sposta?
Questo va chiesto all’allenatore. Io ho voglia di giocare, sono venuto qui per giocare. Capisco che ho dei compagni che hanno qualità importanti anche loro e quindi è bello avere una squadra così, dove possono giocare tutti. Poi non lo so sarà l’allenatore a decidere chi dovrà giocare, non sar sicuramente un problema. Se fossi l’allenatore sarei contento dell’abbondanza. Francesco è un fuoriclasse, ma con gli altri siamo più o meno tutti uguali.
In Spagna tanti gol, in Italia meno: che differenze ci sono?
A Firenze entravo gli ultimi dieci minuti ed è dura per un attaccante. Magari con più continuità avrei fatto meglio. Anche a Bologna all’inizio giocavo, poi non ho avuto tanta continuità. Il problema era che giocavo poco: è chiaro che se giochi una partita si e 4 no è difficile fare gol. In Spagna ho trovato la fiducia dell’allenatore, la continuità e sono riuscito a fare bene.
Per un attaccante c'è differenza tra la Spagna e l'Italia?
A Firenze e Bologna ho avuto poca continuità. Questo è stato il problema. In Spagna ho trovato la fiducia e sono riuscito a fare bene.
Le tue caratteristiche: ti rifai a Batistuta?
Bati è stato sempre il mio idolo. Non so se assomiglio a lui. Spero almeno di fare la metà di quello che ha fatto lui.
A Firenze sei ricordato per due gol importanti contro la Juve e il Torino. Fai una promessa ai tuoi nuovi tifosi?
Spero che mi ricorderanno per i 20 gol a stagione e non per due.
Vuoi riconquistare la maglia azzurra?
Non ci penso, ora penso alla Roma, poi queste cose arrivano da sole se devono arrivare. Penso solo a fare bene in Italia con la maglia della Roma.
Hai parlato con De La Pena?
Si, è un grande amico. Di cose tattiche non abbiamo mai parlato. Lui mi aveva detto che gli faceva piacere avermi qui e io gli avevo detto che avevo piacere di venire. Mi spiace non trovarlo, ma spero che torni.
Credi che la Roma possa essere la svolta per te?
Spero di si. Sono venuto per riuscire a fare bene qui in Italia e ho scelto la Roma perché è una grande squadra.
Cosa manca per te alla Roma per vincere e se il tuo apporto possa essere decisivo?
In Coppa è stata sfortunata. Spero di fare bene e trovarmi bene subito dall'inizio e aiutare la squadra ad ottenere i risultati.
DiBenedetto ha detto che uscire dall'Europa potrebbe esser un vantaggio..
Uscire da queste competizioni non è mai un vantaggio. Ora guardiamo avanti.
De La Pena è stato decisivo per il tuo arrivo qui? Senti la pressione di una piazza importante come quella giallorossa?
Lo so che p una grande squadra, con attaccanti importanti e so anche che non è né Firenze né l’Espanyol, e che più grande è la squadra più grande è la responsabilità. A me piace questa cosa, mi piace entrare in campo e sentire la pressione della gente, cosa che un po’ in Spagna mi stava mancando: non è la stessa cosa giocare per non retrocedere e a me questa cosa stava mancando e per questo ho scelto una squadra così importante e sono contento che la Roma abbia avuto fiducia in me.
Hai fatto tesoro dell’esperienza fatta in Italia? Cosa non rifaresti?
Sotto il profilo caratteriale non ho mai avuto problemi con nessuno, forse anche la stampa ha un po’ esagerato: potete parlare con tutti i miei compagni, non ho mai avuto problemi con nessuno. Ho un carattere forte e mi piace vincere, questo è vero, ma sono un bravo ragazzo, non mi piace litigare con nessuno (Ride), Avete un po’ le idee sbagliate su di me.
Hai parlato del Lecce come la migliore esperienza in Italia. Anche lì giocavi nel 4-3-3, è il modulo che preferisci? Potresti giocare come esterno?
Ho detto che al Lecce ho avuto continuità, anche a Firenze mi sono trovato bene anche giocando poco, a Bologna un po’ meno. Io posso adattarmi a qualunque situazione, sono un professionista. Queste cose poi le vedrà il mister, deciderà lui dove mi vedrà meglio. Se chiedi a me a me piace fare il centravanti, ma posso adattarmi ad ogni situazione.
Ti sei fatto un'idea generale sul progetto Roma? Tu come ti poni?
Serve pazienza ma questo non vuol dire che non possiamo vincere. Servirà tempo e lavoro per amalgamarci al meglio. C'è la voglia di fare bene e questo può essere un vantaggio.
Adesso che hai quasi 26 anni ti senti di essere più completo?
Quando si è giovani si fanno degli errori. Sento di esser cresciuto come persona. Mi sento più maturo e questo è importante.
Hai preso la maglia numero 9 che era di Vucinic?
Mi piace il 9 ma niente di speciale. Mirko è andato via e il numero era libero. Il numero conta poco, conta quello che farò in campo.

(laroma24.it)

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