NEWS

CONFIGURA L'APPLICAZIONE "CALENDARIO" E PORTA LA ROMA SEMPRE CON TE!

mercoledì 18 maggio 2011

Mexes al Milan: intervista a FRANCEFOOTBALL.FR

Ecco a voi l''intervista rilasciata da Philippe Mexes a FRANCEFOOTBALL.FR.

Mercoledì 11 maggio, Médipole Tolosa, intorno a mezzogiorno. Philippe Mexes ha appena completato un allenamento mattutino tra ciclette, trazione e stretching in piscina. Dalla fine di aprile, dopo l' operazione successiva alla rottura di un legamento crociato del ginocchio sinistro, il difensore di 29 anni compie la riabilitazione nella città dove è nato.
Sorridente, l'ex-romanista si presenta in sala break con un pacchetto in mano. Il Milan, il suo nuovo club, gli ha appena inviato qualcosa tramite corriere. Davanti a noi, il futuro del difensore del Milan scarta così la sua nuova maglietta, strappando la busta. La casacca del Milan 2011-2012 mostra fasce rosse e nere. Il tricolore " verde-bianco-rosso ", si poggia sul suo petto. "Non è male indossarlo", esclamò il francese internazionale. Vedremo cosa succede su di me! " Dopo sette anni con l'AS Roma...
L'emozione è palpabile, si guarda allo specchio. Dopo sette anni di fedeltà alla AS Roma, dove è giunto nel 2004 da Auxerre per 7 milioni di euro, il francese andrà al Milan per le prossime quattro stagioni. Il trasferimento è già stato convalidato nelle ultime settimane. Philippe Mexes era in scadenza di contratto.
In un'intervista di tre pagine pubblicata oggi Martedì 17 maggio, il difensore di Tolosa confessa la sua gioia: «Posso ufficializzarlo. Sono effettivamente un giocatore del Milan per le prossime quattro stagioni. Sono felice di arrivare in questa squadra, uno delle più grandi in Italia e nel mondo. Sono orgoglioso. Soprattutto quando vedo questa nuova maglia con lo scudetto! Già lo scorso anno proposi alla Roma di vendermi al Milan, ma non se ne fece nulla. Ho preso la decisione di lasciare i giallorossi durante l'inverno ma ci tengo a precisare una cosa: in Italia non avrei mai potuto giocare con altre maglie. Se non fossi venuto al Milan sarei andato all'estero. Sono qui per vincere, il club rossonero appartiene all'elite del calcio mondiale. Il mio obiettivo? La Champions League. Sapevo che il Milan mi seguiva da due o tre stagioni, c'è stato un avvicinamento reciproco. Le nostre strade dovevano incrociarsi. Sono arrivato a Roma nel 2004, in una carriera è già raro fare sette stagioni nello stesso club. La Roma ha anche cambiato proprietario. Per loro, come per me, si voltava pagina.
Me ne sarei potuto andare anche l'anno scorso, avevo proposto loro di vendermi. Giocavo di meno e mi avrebbe fatto piacere che la società incassasse un'indennità per il trasferimento. Sarebbe stato un modo per restituire un pò di tutto quello che ho avuto. Con la presidente, Rosella Sensi, avevamo un rapporto stretto. Era quasi diventata un'amica. Le ho detto che se non facevo più parte dei loro piani bisognava fare quello che c'era da fare. Lei mi ha risposto che io facevo parte della famiglia e che non si vende un membro della famiglia. Mi ha enormemente emozionato».
«È vero che per sette anni mi sono sentito romano - confessa ancora Mexes -. La Roma è stata la mia seconda casa. Sono cresciuto con Totti, De Rossi, anche Aquilani, che sono stati più che dei compagni di squadra. 'Checcò (Totti, ndr) è stato uno dei primi a venirmi a trovare dopo l'operazione. Abitavo vicino a casa sua. Fin dal mio arrivo c'è stata una fusione completa con questa squadra. Penso che a loro sia piaciuta la mia sincerità, il mio coinvolgimento, ma anche la mia gioia di vivere. Ma la vita è fatta di scelte. Io ne ho fatta una. Presto sarà un onore e un privilegio indossare i colori del Milan».
Mexes rivela anche che prima di decidere per il Milan - («una squadra che coltiva la vittoria. Poche società al mondo possono vantare un palmares del genere») - ha avuto contatti anche con il Real Madrid.«Ma in fondo, c'era veramente il Milan. Ho voglia di restare nel campionato italiano con questa società», una squadra che «gioca nella stessa categoria del Manchester United, del Barcellona o del Real Madrid. È il Top 5 europeo. Vado per vincere grandi titoli. Ed è anche -aggiunge - il club italiano per eccellenza. Un simbolo, un'identità e un marchio di fabbrica. C'è una collezione di leggende, da Van Basten a Maldini passando per Baresi. È un onore succedere a stelle come loro. Bisognerà tenersi forte!»

(francefootball.fr)

Nessun commento:

Posta un commento