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martedì 28 febbraio 2012

Caso De Rossi: ma quale caso?

Ci sono delle regole e vanno rispettate. In tutti gli ambienti, quindi anche nella Roma.
Lo sapevano i giocatori, lo sapeva la dirigenza, lo sapevamo noi. E tutti abbiamo accettato queste poche ma inderogabili regole di Luis Enrique.

Le regole sono uguali per tutti. Lo avevamo visto dopo il fight club tra Osvaldo e Lamela e ce lo aveva confermato Bojan in occasione del ritiro della sua patente (lo spagnolo era stato fermato sulla corsia di emergenza del GRA e, pur ammettendo di aver commesso una grave infrazione, si era "giustificato" con i giornalisti rivelando quanto Luis Enrique fosse esigente in fatto di puntualità).
Ora succede che De Rossi si presenta in ritardo alla riunione tecnica. E' giusto che per il suo ritardo sconti la punizione prevista. Come ha affermato lo stesso De Rossi in una mini conferenza stampa tenuta ieri per spiegare l'accaduto.
Se poi la Roma avesse vinto, nessuno avrebbe parlato di questo evento o addirittura qualcuno avrebbe anche tessuto le lodi di un mister intransigente e risoluto. Solo che a Roma siamo cosi, se si vince è merito dei giocatori, se si perde è colpa del mister.


Ai giornalisti che non sanno più cosa scrivere, imparate che non c'è un torbido mistero dietro ogni angolo, e che non c'è necessità di inventare un "Affaire De Rossi" per gridare allo scandalo; basta guardare il risultato di Atalanta - Roma.


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